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L’Okite

L’Okite rappresenta una delle innovazioni più apprezzate nel mondo del design d’interni, particolarmente noto per la sua resistenza e bellezza. Frutto di un’idea tutta italiana, l’Okite ha saputo conquistare architetti, arredatori e utenti privati grazie alle sue eccezionali caratteristiche tecniche ed estetiche. In questo articolo esploreremo a fondo la sua storia, le origini, le peculiarità e forniremo utili indicazioni su come prendersi cura di questo straordinario materiale per garantirne la durata nel tempo.

Le origini dell’okite

L’Okite nasce in Italia verso la fine degli anni ‘90, grazie all’intraprendenza del gruppo Seieffe Industrie. L’azienda campana, da sempre attiva nel settore della lavorazione della pietra e dei materiali compositi, decise di investire nella ricerca di un prodotto innovativo che potesse unire la bellezza naturale della pietra alla resistenza dei materiali compositi di nuova generazione. Da questa esigenza nacque l’Okite, un materiale composto prevalentemente da quarzo, uno dei minerali più duri presenti in natura, mescolato a resine polimeriche e pigmenti naturali.

Questa combinazione si tradusse in un materiale estremamente resistente agli urti, ai graffi, alle macchie e al calore, pur mantenendo un’estetica raffinata e versatile. Grazie a queste proprietà, l’Okite si diffuse rapidamente nel mercato italiano e successivamente in quello internazionale, affermandosi come una scelta privilegiata per piani cucina, rivestimenti e superfici d’arredo.

Le peculiarità che rendono unico l’okite

L’elemento principale che caratterizza l’Okite è la sua eccezionale resistenza. Grazie alla presenza di oltre il 90% di quarzo naturale, il materiale riesce a garantire una durezza superficiale elevatissima. Questa caratteristica rende l’Okite particolarmente adatto all’uso quotidiano, specialmente in ambienti domestici come cucine e bagni, dove le superfici sono sottoposte a forti sollecitazioni.

Un’altra peculiarità importante è la vasta gamma di colori e finiture disponibili. L’Okite può essere realizzato in tonalità classiche come il bianco e il nero, ma anche in colori più audaci come il rosso fuoco o il verde smeraldo. Le finiture possono essere lucide, opache o addirittura spazzolate, permettendo una personalizzazione estrema degli ambienti.

Dal punto di vista igienico, l’Okite è un materiale non poroso, il che significa che non assorbe liquidi o sostanze contaminanti. Questo lo rende particolarmente igienico e facile da pulire, ideale per chi desidera combinare estetica e funzionalità nella propria casa. Inoltre, essendo privo di microfessure, l’Okite impedisce la proliferazione di batteri e muffe, garantendo così un ambiente più salubre.

Infine, è importante sottolineare anche l’attenzione alla sostenibilità ambientale nella produzione dell’Okite. Seieffe Industrie ha infatti adottato politiche di produzione eco-compatibili, utilizzando materiali riciclati e processi a basso impatto ambientale, rendendo l’Okite una scelta responsabile anche dal punto di vista ecologico.

I principali utilizzi dell’okite

L’Okite trova applicazione in una vasta gamma di contesti. Nelle abitazioni private è particolarmente utilizzato per i piani cucina, grazie alla sua resistenza al calore, alle macchie e ai graffi. Tuttavia, le sue qualità lo rendono perfetto anche per piani lavabo nei bagni, rivestimenti murali, tavoli e persino pavimentazioni.

Nel settore contract, l’Okite viene impiegato nella realizzazione di banconi reception, superfici di lavoro in ambienti sanitari, ristoranti e hotel, dove l’estetica deve necessariamente incontrare l’esigenza di durabilità e facilità di manutenzione. La sua versatilità è tale che può essere impiegato anche per elementi di arredo urbano e opere di architettura d’interni.

Come si cura e si pulisce l’okite

Prendersi cura dell’Okite è estremamente semplice, a patto di seguire alcune regole fondamentali. Il primo consiglio è quello di utilizzare prodotti neutri e non aggressivi per la pulizia quotidiana. È sufficiente un panno morbido in microfibra e un detergente neutro diluito in acqua per rimuovere polvere, residui di cibo o liquidi.

In caso di macchie più ostinate, si può utilizzare un detergente leggermente abrasivo specifico per superfici in quarzo, ma sempre evitando l’uso di prodotti contenenti candeggina pura, ammoniaca concentrata o solventi aggressivi, che potrebbero compromettere la brillantezza del materiale. È importante anche non utilizzare spugne metalliche o troppo abrasive che potrebbero graffiare la superficie.

Per preservare la bellezza dell’Okite nel tempo, è consigliabile evitare il contatto diretto con pentole o padelle roventi, utilizzando sempre sottopentole o protezioni termiche. Anche se l’Okite è altamente resistente al calore, il contatto prolungato con temperature elevate può causare microfessure o alterazioni del colore.

Infine, è utile ricordare che l’Okite non necessita di alcun trattamento impermeabilizzante periodico, a differenza di altri materiali naturali come il marmo o il granito. La sua composizione non porosa lo rende intrinsecamente impermeabile, riducendo così le esigenze di manutenzione straordinaria.

Okite: storia, origini, peculiarità e cura del materiale

Prodotti consigliati per la cura dell’okite

Esistono in commercio numerosi prodotti formulati appositamente per la cura dell’Okite. Tra i più consigliati troviamo detergenti neutri per superfici in quarzo, disponibili sia in formato spray che concentrato. Alcuni marchi offrono anche kit completi che includono panni specifici, detergenti delicati e polish lucidanti che aiutano a mantenere viva la brillantezza della superficie.

Tra i prodotti più efficaci vi sono quelli della linea Okite Cleaner, sviluppata appositamente dal produttore per garantire una pulizia ottimale senza danneggiare il materiale. Anche marchi specializzati nella cura dei piani in quarzo, come Lithofin o Tenax, propongono soluzioni adatte per la manutenzione quotidiana e per la rimozione di macchie particolarmente resistenti.

È sempre consigliabile leggere attentamente le etichette dei prodotti prima dell’uso e, in caso di dubbi, effettuare una prova su una piccola area nascosta.

Top cucina in okite: tutto quello che devi sapere su vantaggi, svantaggi e costi

I principali vantaggi di un top cucina in okite

Scegliere un top cucina in Okite significa investire in un materiale che sa combinare resistenza ed eleganza come pochi altri. Tra le sue qualità più evidenti spicca l’estrema compattezza: essendo una pietra artificiale composta prevalentemente da quarzo, l’Okite offre una struttura così solida da non richiedere strutture di rinforzo aggiuntive. Questo si traduce in una posa più semplice e in una maggiore libertà progettuale.

Un altro punto a favore è l’impermeabilità assoluta. Grazie alla sua superficie non porosa, l’Okite non assorbe liquidi: un vantaggio enorme in cucina, dove acqua, oli e altri liquidi possono rappresentare un problema serio per altri materiali.

La resistenza meccanica poi non teme confronti. L’Okite si comporta a tutti gli effetti come una pietra naturale, capace di sopportare urti e sollecitazioni quotidiane senza presentare segni visibili di usura. Questo lo rende ideale per chi desidera un top da cucina non solo bello da vedere ma anche estremamente pratico da usare.

Infine, la superficie liscia e continua dell’Okite impedisce l’accumulo di sporco e facilita la pulizia quotidiana. Un semplice panno umido e un detergente delicato bastano a mantenerlo igienizzato e splendente, riducendo al minimo la necessità di manutenzioni straordinarie.

Quando il top cucina in okite è la scelta giusta

Un top cucina in Okite si rivela perfetto per chi cerca un materiale capace di sopportare urti accidentali e usura nel tempo, senza rinunciare a un’estetica raffinata. La superficie uniforme e resistente facilita il mantenimento dell’igiene, qualità imprescindibile soprattutto in ambienti domestici dove la pulizia deve essere rapida ed efficace.

Se sei una persona che ama cucinare molto e utilizza intensamente la cucina, il top in Okite saprà offrirti quella tranquillità che solo un materiale estremamente performante può garantire. Grazie alla varietà di colori e finiture disponibili, potrai inoltre personalizzare il tuo spazio cucina in base ai tuoi gusti e alle tue esigenze stilistiche.

Gli svantaggi da considerare prima di scegliere un top cucina in okite

Anche un materiale resistente come l’Okite non è esente da alcune criticità, che è bene conoscere prima di procedere all’acquisto. Il primo punto riguarda la sensibilità alle alte temperature. Sebbene l’Okite sia molto resistente, il contatto diretto e prolungato con pentole o oggetti roventi può causare macchie o alterazioni della superficie. È quindi consigliabile utilizzare sempre un sottopentola per proteggere il piano.

Un altro aspetto da valutare riguarda la lavorazione degli spigoli, nota come bisellatura. La qualità di questo processo incide direttamente sulla durata del top: una bisellatura realizzata male potrebbe rendere i bordi della lastra più fragili, esponendoli a scheggiature in caso di urti. Affidarsi a marmisti esperti diventa quindi un passaggio fondamentale per garantire una lunga vita al tuo top cucina in Okite.

Comprendere questi aspetti ti aiuterà a scegliere consapevolmente e a utilizzare il tuo nuovo piano cucina nella maniera corretta, evitando danni che potrebbero comprometterne estetica e funzionalità.

In quali casi è meglio evitare il top cucina in okite

Se sei abituato a poggiare frequentemente pentole o caffettiere appena tolte dal fuoco direttamente sul piano di lavoro, forse il top in Okite potrebbe non essere la scelta ideale per te. Il materiale, pur robusto, non è immune ai danni da shock termico.

Se pensi che cambiare abitudini d’uso possa risultarti difficile, potrebbe essere il caso di orientarsi su materiali che tollerano meglio le alte temperature o comunque adottare sistemi protettivi per mantenere intatto il tuo piano nel tempo.

Inoltre, chi desidera un materiale completamente naturale, privo di resine o componenti sintetici, potrebbe preferire alternative come il granito o il marmo, sebbene richiedano una manutenzione più attenta.

Quanto costa un top cucina in okite

Determinare il prezzo preciso di un top cucina in Okite non è semplice, in quanto diversi fattori influenzano il costo finale. Primo tra tutti, il colore scelto: tonalità più comuni e presenti da tempo nei cataloghi dei produttori tendono a costare meno, mentre le varianti più particolari, come il bianco puro o i motivi effetto marmo, sono generalmente più care.

Anche la tipologia di finitura incide notevolmente. Le superfici granigliate, ad esempio, sono più economiche rispetto a quelle a effetto lucido o con venature tipo Calacatta, che richiedono una lavorazione più sofisticata.

In linea di massima, il costo di un top cucina in Okite si aggira tra i 300 e i 650 euro al metro lineare, considerando anche le lavorazioni di taglio, sagomatura e installazione. È importante ricordare che periodicamente alcuni colori vengono proposti in promozione, offrendo così la possibilità di risparmiare sensibilmente.

Infine, un piccolo consiglio: affidarsi a rivenditori ufficiali e richiedere preventivi dettagliati può aiutarti a ottenere il miglior rapporto qualità-prezzo, evitando sorprese al momento del saldo finale.

Conclusione

L’Okite si conferma un materiale d’eccellenza per chi desidera arredare i propri ambienti con superfici belle, resistenti e di facile manutenzione. La sua storia, profondamente legata all’innovazione e alla qualità del made in Italy, si riflette in ogni lastra prodotta, rendendo l’Okite non solo un materiale da costruzione, ma anche un elemento di design distintivo. Seguendo semplici accorgimenti nella pulizia e nella manutenzione, l’Okite può mantenere la sua bellezza intatta per decenni, confermandosi un investimento intelligente e duraturo.